Sempre presenti in tutti i presepi, immancabilmente tre, sempre loro: i Re Magi!
Io li adoro, per me rappresentano un simbolo di speranza come se le feste non fossero realmente finite; mi fanno augurare di rivivere ancora la magia del Natale nel prossimo anno.
Grazie a questo interesse ed alla mia professione di guida turistica mi sono messa a studiare il loro significato e la loro origine…Mi auguro lo troviate interessante!
Innanzitutto è bene sapere che nei quattro vangeli canonici, i Magi, non vengono presentati come Re, ma come dei “saggi” venuti da più parti del mondo: Asia, Africa e Europa. In questi paesi era molto diffuso lo studio degli astri, da qui il fatto che si mettono a seguire la famosa cometa che li porterà ad onorare il Salvatore.
Il numero tre appare per la prima volta con San Leone Magno, prima non li troviamo nei Vangeli ufficiali e solo col passare dei secoli alcuni racconti, trasmessi dai Vangeli cosiddetti apocrifi (dalla parola greca che significa «occulti», «nascosti» ), attribuirono ai Magi i nomi di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre e il titolo regale.
Una curiosità: i Magi, nella simbologia bizantina, sono anche raffigurati come rappresentanti delle tre età dell’uomo: l’anziano, l’uomo maturo e il giovane.
ll messaggio di questo loro viaggio, rivolto al mondo intero, è omaggiare non solo un nuovo re terreno, ma uno spiritualmente vittorioso quale il Cristo sarà.
Per questo motivo il Natale evidenzia la nascita umile di Gesù in quanto uomo, mentre l’Epifania evoca il suo trionfo spirituale. Infatti il termine “epifania” deriva dal greco e significa: manifestazione o apparizione. Era usato in antichità per indicare la salita al trono di un re o la sua glorificazione davanti ai sudditi.
La religione cattolica lo ha utilizzato per segnalare l’incontro dei Magi con Gesù, mettendo in evidenza la sua regalità spirituale, di cui è simbolo l’oro.
In realtà è a partire dal 4 secolo che il 6 Gennaio assume un’importanza centrale nelle feste religiose cattoliche e quali doni vengono scelti e perché? Sempre secondo Leone Magno i Magi offrono «l’incenso a Dio, la mirra all’uomo, l’oro al re» per ricordare che Gesù è al tempo stesso Dio, re e uomo mortale. Infatti l’oro decorava le vesti dei sovrani, mentre l’incenso veniva offerto al dio, e la mirra era usata nelle cerimonie di sepoltura dei morti.
In ultimo la stella cometa raffigura l’illuminazione e la conversione dei pagani ed il cristiano che vive santamente è come una stella vivente, capace di mostrare a molte persone la via che porta all’incontro col Signore.
Vi è piaciuto questo mini articolo curioso su una delle feste più amate dai bambini?
Potete anche approfondire per conto vostro e trovare tante altre cose.
Intanto ditemi cosa ne pensate, il prossimo appuntamento sarà sulla moda nell’antica Roma!
A presto!
Giovanna
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