Usi e costumi della famiglia dell’antica Roma

Vi siete mai chiesi come si viveva in una casa romana? Quali erano gli usi e i costumi…Vediamolo insieme!

Il Pater familias

A quei tempi l’uomo più anziano della famiglia – che solitamente era il padre – aveva l’ultima parola non solo su ogni cosa avvenisse in casa, ma anche sulla vita di tutti i membri della famiglia. Ad esempio poteva decidere quando e con chi si dovessero sposare le ragazze di casa. Il pater familias (così veniva chiamato) era un grande fan della disciplina e dava punizioni a chiunque facesse qualcosa che non gli piacesse, come prendere un brutto voto a scuola o dire le bugie:… “A letto senza cena e senza fiatare!”

…Ma finisse qui il suo potere! Egli aveva anche la facoltà di decidere le sorti dei neonati della casa. Appena uscito dalla pancia della mamma il bambino veniva messo ai suoi piedi e se lui lo prendeva in braccio diventava a tutti gli effetti un membro della famiglia, ma se questo non accadeva, il bebè veniva abbandonato e dato a delle persone che di figli propri non ne aveva oppure cresciuto in casa, ma come uno schiavo. Bisogna dire, però, che se il bambino era maschio era più semplice che venisse accettato, veniva infatti considerato più importante – e quindi anche trattato meglio – di una figlia femmina.

Questa disparità tra i generi era molto evidente all’interno delle case romane. Solo alle bambine e alle donne spettava il compito di cucinare, tenere pulito e crescere i bambini. Se questo non fosse abbastanza per capire quanto l’uomo venisse considerato più importante della donna nell’antica Roma, basti sapere che il marito poteva decidere da solo di divorziare da sua moglie se questa non fosse stata in grado di dargli un figlio maschio…Come se fosse lei a decidere!

Il rispetto per gli avi

I bambini romani, non solo dovevano ubbidire agli ordini del papà, ma dovevano anche sopportare tutto il giorno lo sguardo dei propri parenti defunti! Nelle case dell’antica Roma era, infatti, tipico avere affissi alle pareti i ritratti dei volti dei propri avi. Per i romani la famiglia era così importante che, appena un parente passava a miglior vita, gli si faceva subito un calco della faccia in cera, e veniva creata così la sua maschera mortuaria pronta da appendere….Altro che arte moderna!

Parliamo ora di routine

Per le famiglie romane era normale svegliarsi all’alba e andare a dormire al tramonto: una volta calato il sole, infatti, non si vedeva più niente e se ci si muoveva per casa si rischiava di farsi male andando a sbattere contro un muro o inciampando su un oggetto qualsiasi! Solo le famiglie più ricche potevano permettersi delle lampade ad olio per illuminare la propria casa una volta calata la notte.

Animali domestici

Anche se ormai ci siamo evoluti e adesso abbiamo l’elettricità per illuminare case e strade durante le ore buie, condividiamo con gli antichi romani un’altra bella usanza: quella di tenere in casa animali da compagnia…E c’è da dire anche che i loro gusti erano abbastanza simili ai nostri!

Alcuni di loro, infatti, possedevano cani – molto apprezzati erano quelli di razza maltese. Si usava avere anche grossi cani da tenere a guardia delle case, tutti con targhette di riconoscimento al collo proprio come facciamo noi oggi!

Poi avevano anche uccelli di vario tipo – compresi i pappagalli e pesci; era anche molto tipico tenere in casa furetti – usati al posto dei gatti che non erano comuni tra i romani, per dare la caccia ai topi – e perfino scimmie!

Mentre però noi vediamo i nostri animaletti pelosi solo come degli amici a cui voler bene, nelle case romane poteva capitare che questi prima o poi finissero in pentola…Ohime!…Tra i piatti più gustosi della cucina romana c’erano, infatti, proprio le lingue di pappagallo!

Ma chi altro viveva in casa?

Purtroppo in casa non venivano tenuti solo gli animali, ma anche gli schiavi; tra di essi, molti erano bambini e di certo non venivano trattati bene: lavoravano tutto il giorno o nelle fattorie o in casa dei padroni – servendo loro cibo e vino – e alle volte venivano addirittura usati come attori o ballerini!

Molti dei piccoli si ritrovavano in queste situazioni perché venivano da famiglie povere che non potevano permettersi di mantenerli e per questo li vendevano per tirare avanti.

Poteva capitare però che le famiglie ricche – affezionatesi ai loro servi – una volta diventati grandi li liberassero.

I “liberti” – ovvero gli schiavi liberati – prendevano quindi il cognome degli ex padroni e diventavano così cittadini romani a tutti gli effetti. Mica male, no?

Fine.

…Avete visto quanti spunti e quante curiosità avete letto sull’educazione dei bambini romani? Anche se non è esaustivo dell’argomento potete approfondire da soli…Questo articolo serve anche da spunto!

Intanto ditemi cosa ne pensate, mi farebbe piacere sapere che avete gradito questo articolo!

Ci vediamo presto…Ciao!

Giovanna

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