Storie di Roma per bambini: Nerone – una statua e una storia

Storie di Roma per bambini: Nerone – una statua e una storia

Colosso di Nerone: un basamento adeguato 

Tra il Colosseo e il Tempio di Venere e Roma, in prossimità della via dei Fori Imperiali, si trova una notevole struttura di forma quadrangolare (con lati di 7,50m), delimitata da blocchetti di tufo, all’interno della quale furono piantati cinque alberelli. Il grande quadrato rappresenta le dimensioni del basamento e indica il luogo esatto dove era situata la colossale statua bronzea di Nerone, i cui resti in laterizio, già rivestiti di marmi pregiati, furono purtroppo demoliti nel 1936 insieme a quelli della vicina “Meta sudans”, presso la quale si dissetavano i gladiatori reduci dalle fatiche del circo. Sul lato del quadrato verso la strada che lo costeggia, una targa marmorea avverte che si è in presenza, appunto, dell “Area del basamento del colosso di Nerone”. 

L’enorme statua – realizzata da Zenodoros, uno scultore di origine greca, che vi aveva raffigurato l’imperatore nelle sembianze di Helios, il Sole – misurava, secondo l’affermazione di Plinio, 119 piedi (circa 35 metri) e si trovava in origine al centro dell’atrio della “Domus Aurea”. Successivamente l’imperatore Adriano (117-138 d.C.) la fece trasportare nel luogo, che divenne definitivo, vicino al Colosseo. 

Si trattava della più grande statua del mondo mai esistita. Il celebre Colosso di Rodi, annoverato tra le sette meraviglie del mondo, e che ne costituì il modello, era inferiore di almeno tre metri. Per il suo difficile spostamento l’architetto Decrianus avrebbe impiegato ben 24 elefanti. Essa venne poi trasformata in statua dedicata ad Helios, e in quella occasione vi fu probabilmente aggiunto un diadema con sette raggi, ciascuno della lunghezza di sei metri. Più tardi l’imperatore Commodo (181-192 d.C.) ne fece un Ercole con la propria immagine, ma alla sua morte la Statua recuperò nuovamente le sembianze del Sole. E tale rimase fino alle prime incursioni gotiche, quando venne probabilmente demolita al fine di utilizzare il bronzo per ricavarne armi. Quasi certamente dalle dimensioni di quella statua colossale agli inizi dell’VIII secolo l’Anfiteatro Flavio cominciò ad essere chiamato Colosseo.

 

Nerone “incinto” partorì la rana 

È noto che la piazza e la chiesa di S. Giovanni hanno l’appellativo “in Laterano” perché sorte sui possedimenti di Plauzio Laterano. Nel medioevo si volle invece creare per forza l’etimologia inventando la leggenda della rana e di Nerone.

Il prepotente imperatore, infatti, che oltre alle gioie della paternità voleva gustare anche la soddisfazione della… maternità, giunse a minacciare di morte i migliori medici di Roma se non avessero provveduto ad… ingravidarlo e, quindi, a farlo partorire! Per evitare le sue furibonde ire e le certamente tragiche conseguenze, essi, dopo una serie di consulti, decisero di preparargli una pozione con la quale gli fecero ingoiare un girino, che, crescendo nello stomaco, divenne rana. 

Dopo qualche tempo, Nerone “incinto”, fu afflitto da molti dolori e i medici lo fecero partorire somministrandogli un potente lassativo. Partorì quindi una rana; ma la leggenda aggiunge che l’imperatore fu ugualmente contentissimo: assegnò una nutrice alla sua “creatura”, dandole per compagni i figli di tutti i principi di Roma e facendola girare in città, insieme alla “governante” su un prezioso carro d’oro con ruote d’argento trainato da un cervo e scortato da quindici paggi, tutti appartenenti all’alta aristocrazia romana. 

Un giorno, però, mentre il magnifico cocchio attraversava un ponte sul Tevere, la rana spiccò un salto nel fiume e scomparve nell’acqua. Nutrice, paggi e lo stesso cervo furono fatti immediatamente uccidere. Ma a quest’ennesimo atto di crudeltà i principi romani si ribellarono e uccisero a loro volta il dispotico imperatore. 

Ebbene, questa pazza storia è stata inventata per… dimostrare che il nome Laterano deriva da lata rana o latitans rana che, secondo un latino approssimativo, vorrebbe significare rana partorita o rana fuggita!