Storie di Roma per bambini: Cristina di Svezia e l’uovo magico

Storie di Roma per bambini: Cristina di Svezia e l’uovo magico 

«Il fatto è stato controllato da Sua Santità, dalla Regina di Svezia e da tutte le migliori persone di Roma. Il 2 dicembre del 1680 una gallina fece un uovo sul quale fu veduta la figura della cometa, accompagnata da altri segni». Così si legge in un opuscolo del tempo che ha per titolo: “Prodigio straordinario. Come una gallina facesse un uovo su cui era impressa l’immagine di una cometa”. 

È certo che in quella fine d’anno dello strano uovo si parlò tantissimo. Ne fu data perfino comunicazione al Nunzio Apostolico di Parigi perché interpellasse in merito gli “specialisti” di quella famosa Accademia delle Scienze. E anche in Francia la notizia destò rumore, tanto che Le Journal des savants, nel numero del 20 gennaio 1861, riprodusse l’uovo famoso con la seguente didascalia: «La notte del 2 dicembre scorso a Roma una gallina che non aveva mai fatto uova, dopo aver cantato in un modo insolito e con molto chiasso, fece un uovo d’una grandezza superiore alla normale, sul quale erano impresse parecchie stelle…». Ma poi del fenomeno non si parlò più; anzi, non se ne fece nemmeno più cenno. 

La ragione dell’improvviso silenzio nel quale fu relegato il particolarissimo uovo è da ricercarsi nell’atto sacrilego commesso da Cristina di Svezia, il quale atto, se fosse venuto a conoscenza del popolo avrebbe potuto dar luogo a spiacevoli problemi e anche agitazioni di carattere superstizioso. La strana Cristina, infatti, nota per le sue bizzarrie, attribuendo allo straordinario uovo chissà quali magiche Virtù, pretese e ottenne di averlo per sé e lo mangiò – come segretamente si sussurrava – in una bella frittata insieme alla sua protetta, la cantante Angela Maddalena Voglia, detta la “Giorgina”. Non si sa quale benefico effetto abbia apportato l’uovo alla regina. 

Le fece invece male la commensale da lei scelta alla misteriosa cena, perché proprio la cantante sarebbe stata più tardi la causa, sia pure indiretta e involontaria, della sua triste fine. Infatti, un focoso corteggiatore mancò di rispetto alla affascinante “Giorgina” proprio sotto il tetto della Regina, la quale, venuta a conoscenza dell’affronto, giurò che avrebbe preso sul malcapitato la più atroce delle vendette. L’interessato, allora, sapendo che Cristina non scherzava e che sarebbe stata capacissima di farlo uccidere, tremante e sconvolto si rivolse al Pontefice che lo salvò. E la superba Regina, non potendo ottenere soddisfazione, ebbe un travaso di bile e morì di rabbia.