Storie di Roma per bambini: archi di Roma pt.2

Storie di Roma per bambini: archi di Roma pt.2

Arco della Ciambella e terme di Agrippa

Il tratto di strada del rione Pigna che congiunge via di Torre Argentina con via dei Cestari ha la strana denominazione di via dell’Arco della Ciambella. A tal proposito, Flaminio Vacca, nelle sue “Memorie di varie antichità trovate in diversi luoghi della città di Roma” (scritte nel 1594 ma pubblicate nel 1704 e che presentano un certo interesse per la storia degli scavi) riferisce una storiella raccontatagli dal padre Gabriele, secondo la quale, nella prima metà del XVI secolo, il cardinale Andrea Della Valle «incapricciandosi di cavar tesori fece cavare nelle terme di Marco Agrippa, nelle quali si trovò una grande corona civica imperiale di metallo dorato…che aveva somiglianza di certe ciambelle che a quel tempo si vendevano per Roma…”. Da tale rinvenimento, sostengono alcuni studiosi, sarebbe derivata l’insegna di una famosa osteria della zona, che ricordava nel nome l’antica ciambella romana, la quale ciambella avrebbe poi dato origine al singolare toponimo. C’è però da osservare che quando il cardinale Della Valle promosse gli scavi nella zona l’osteria esisteva già da oltre cinquant’anni e la sua insegna era stata ispirata dai vicini avanzi della grande sala circolare (a forma di ciambella) delle terme di Agrippa. La presenza in loco dell’osteria appare documentata fin dal 7 dicembre 1501, quando essa risulta gestita da una “donna Bartolomea di mastro Angelo da Siena, coniugata con un tal Giovanni Beltrand di nazionalità francese” e rimase in attività fino alla fine del XVI secolo. La denominazione passò poi anche all’arco – una delle arcuazioni delle stesse terme – che scomparve nel 1621 in conseguenza dei lavori di sistemazione urbanistica eseguiti per volontà di Gregorio XV Ludovisi (1621-1623). Nonostante la distruzione dell’arco, il nome rimase alla via e tuttora lo conserva.

 

Arco dei Pantani o degli allagamenti

Per separare il Foro di Augusto dalla zona della Suburra, venne eretto anticamente un robusto muro in blocchi di peperino. Il passaggio era comunque consentito attraverso due porte, una a tre fornici e l’altra ad un solo fornice, che prese il nome di Arco dei Pantani poiché, a partire dal secolo XI, la località cominciò ad essere soggetta a frequenti allagamenti (pantani) per l’ostruzione della Cloaca Massima la quale non riusciva più a smaltire il flusso delle acque provenienti dai colli Esquilino, Quirinale e Viminale. Verso la seconda metà del XVI secolo venne finalmente avviata la bonifica della zona risolvendo il problema in maniera definitiva.

 

Arco delle Pere di papa Sisto

È un arco a tre fornici di tipo monumentale inserito fra le arcate dell’acquedotto fatto costruire da papa Sisto V Peretti (1585-1590). Sulla sommità è posta la targa marmorea che celebra l’impresa del pontefice per la sistemazione delle due strade che da Porta S. Lorenzo erano dirette in maniera rettilinea (allora) l’una verso Santa Maria degli Angeli e l’altra verso Santa Maria Maggiore. Le decorazioni dell’arco con la testa di leone, i monti, le stelle e le pere (per i quali emblemi araldici esso viene indicato appunto, come “arco delle pere”) sono riferite allo stemma della famiglia del papa.