Domizia Longina

DOMIZIA LONGINA: la vendetta è un piatto che va servito freddo!

Domizia Longina, nata nel 53 d.C., era figlia di Gneo Domizio Corbulone, il condottiero di eserciti più illustre del suo tempo. Il padre, appena la ragazza ebbe raggiunto l’età da marito (che, ricordiamo, nell’Antica Roma era intorno ai 13 anni), la diede in sposa a un senatore di famiglia nobile, che prevalse tra i suoi tanti spasimanti nella lotta per la sua mano.

Domizia era di rara bellezza e fin da piccolissima aveva raccolto intorno a sè una grande quantità di uomini.

Accadde infatti che la donna, con poco sforzo, si fece notare dal figlio dell’imperatore Vespasiano, Domiziano, dopo pochi mesi convolarono a nozze.

Nel 75 d.C. tornò a Roma il fratello maggiore di Domiziano, Tito, il futuro imperatore di Roma. L’uomo era reduce da una vittoriosa campagna contro gli Ebrei che portò alla distruzione del tempio di Salomone con la conseguente scomparsa dell’Arca dell’Alleanza in esso contenuta.

Domizia non poteva sopportare che ci fosse una donna più in vista di lei in famiglia e così si mise in mezzo sia al rapporto dei due amanti che a quello tra i due fratelli, aizzandoli l’uno contro l’altro.

Così iniziò una sorta di competizione tra Tito e Domiziano che si svolgeva a colpi di “sfavori”; tra i più gravi, Domiziano forzò la figlia di Tito Giulia Sabina a diventare la sua amante.

Il 79 d.C., però, ci fu una svolta improvvisa nella contesa tra i due fratelli: Flavio Vespasiano, loro padre e imperatore di Roma morì lasciando la corona a Tito.

Nonostante il suo principato fu funestato da calamità naturali, tra cui l’eruzione del Vesuvio – quella che cancellò Pompei, Ercolano e Stabia – e un’epidemia di peste che decimò la popolazione, Tito, muovendosi per rimediare ai danni e migliorare le condizioni dei suoi sudditi, ottenne sempre più consensi.

Domiziano, geloso, non lo sopportava e tanto era evidente e risaputa la sua gelosia nei confronti del fratello che pubblicamente complottava contro di lui.

Tito, dal canto suo, si mostrò sempre costante e magnanimo e, piuttosto che farlo uccidere, lo proclamò suo socio e futuro successore (i due avevano dodici anni di differenza).

Nell’81 d.C. Tito morì, suo successore designato fu Domiziano.

Una delle cose che contraddistinse la sua politica fu castigare le deviazioni coniugali.

Inizialmente questo non toccò Domizia che in quel periodo, come tutta Roma sapeva, amava passare il suo tempo con l’attore Paride. A lungo andare, però, la sua relazione lussuriosa iniziò a innervosire Domiziano: come poteva sua moglie tradire uno come lui, l’imperatore, a cui tutti si inchinavano e che consideravano “signore e Dio”? Così decise di ripudiarla, ma prima mise in atto la sua amara vendetta: fece scannare Paride davanti al teatro Marcello alla presenza di tutti: uomini e donne, e solo dopo cacciò Domizia dal palazzo imperiale.

La donna se ne andò senza versare una lacrima o proferire parola, con al seguito i pochi schiavi che le rimanevano. Questo non fece altro che inasprire ancora di più il flavio, che, oltre a provare tanto rancore, iniziò a temere di tutti coloro che aveva attorno.

Nella sua foga di controllo maniacale causò probabilmente la morte della sua amata Giulia Sabina che spirò a seguito di un aborto finito male ( non si sa per quale motivo Domiziano la costrinse a sottoporsi all’operazione: nonostante non fossero sposati all’imperatore, “signore e dio”, tutto era lecito anche un figlio fuori dal matrimonio!).

Dopo un lungo periodo di condanne ed esecuzioni l’imperatore annoiato si decise a richiamare Domizia a palazzo con la scusa che fosse stato il popolo a volerla indietro; la donna accettò di buon grado, cosciente che questa volta sarebbe stato in grado di tenerlo a bada con il suo corpo.

Tuttavia la situazione le sfuggì di mano quando Domiziano ricominciò a dimostrare comportamenti e pensieri ossessivi che riguardavano i suoi presunti nemici. L’imperatrice, spaventata ed esausta, organizzò in poco tempo una congiura.

Nell’ottobre del 96 d.C. venne ucciso a pugnalate – sferrate dal fidato Partenio, il suo cubicularius (“l’addetto alla camera da letto”) – mentre si trovava nella sua stanza.

Non si hanno notizie riguardanti la vita di Domizia dopo la sua morte se non del suo decesso, avvenuto tra il 126 e il 130 d.C.

…Di certo questa imperatrice era una donna determinata, cosciente del suo essere femmina e che sapeva come farsi ripagare del torto subito…Ho voluto raccontare la sua storia perchè a modo suo ha trovato la sua vendetta.

Cosa ne pensate voi? Scrivetelo nei commenti.

Vi aspetto alla prossima e non dimenticate di leggere l’articolo su Giulia, la figlia del primo imperatore di Roma: Augusto!

Ciao

Giovanna

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