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Com’era la medicina nell’antica Roma?

Leggiamo insieme alcune curiosità sulla concezione della medicina nell’antica Roma, magari trovate qualche spunto di riflessione interessante!

Dottori…

Gli antichi romani non avevano una grande considerazione della medicina!

Si, erano molto attenti alla pulizia e al funzionamento delle reti idrica e fognaria (avevano capito, infatti, che molte malattie venivano dalla sporcizia e per questo tenevano le due reti pubbliche ben separate), ma le loro cure si riducevano a dei metodi casalinghi anche un pò superstiziosi.

Ad esempio, Catone, un importante politico, generale e scrittore romano, sosteneva che, per far crescere dei bambini sani e forti, bisognasse lavarli con la pipì di qualcuno che aveva mangiato del cavolo…Mah, bleah!…Strappi muscolari o lividi bisognava curarli con la cacca di cinghiale raccolta in primavera e poi essiccata; se non fosse stata disponibile, anche la cacca fresca di qualsiasi animale andava bene…Doppio bleah!
Per i brufoli, invece, bisognava farsi il bagno in un mix di olio e formaggio inacidito; se questa cura non avesse funzionato, i medici ti prescrivevano una bella strofinata sul viso di carne di coccodrillo e olio di Cipro!

Non solo cose derivate dagli animali, ma anche gli insetti erano coinvolti nelle cure di ferite e malanni. Ce lo ricorda Plinio il Vecchio ( scrittore, naturalista, filosofo naturalista, comandante militare e governatore provinciale romano) che descrive come usare le ragnatele per arrestare un sanguinamentoda trauma cranico; in caso di emorragia cerebrale, invece, i prodotti perfetti per la situazione erano il grasso d’anatra e sangue d’oca.

Tra gli altri rimedi curiosi troviamo:
• in caso di singhiozzo, baciare il naso di un asino
• in caso di puntura di scorpione, sussurrare all’orecchio di un asino in modo che il dolore si trasmettesse a lui (povero asino!)
• in caso di mal di testa, mettere un camaleonte in un contenitore pieno di viono eppoi spruzzarsi quel vino sulla testa; se non avesse funzionato, farsi toccare la testa dalla proboscide di un elefante!

…Come avrete capito, la medicina, nell’antica Roma, si riduceva a una serie di rimedi casalinghi e anche un po’ superstiziosi, nulla a che vedere con le cure e i farmaci di oggi.

Questo accadde perché, nella dura antica Roma, la medicina era ritenuta una cosa per mammolette, per persone deboli che non sapevano sopportare il dolore; per questo non venne mai sviluppata approfonditamente.

…e i chirurghi!

In campo chirurgico, invece, i romani erano molto avanzati; dei medici pronti a tagliare, ricucire, raddrizzare, bendare erano sempre presenti sul campo di battaglia e molto spesso grazie a loro i soldati sopravvivevano alle brutte ferite che si procuravano combattendo.

A volte anche nel caso della nascita entravano in campo i medici chirurghi. Infatti secondo una legge molto antica, la lex cesarea (da caedo = taglio)  , a ogni donna incinta morta o morente bisognava aprire la pancia per cercare di salvare il bambino; da questa legge viene il termine “parto cesareo”, usato ancora oggi.

Un chirurgo famoso fu Arcagato, che nel tempo si guadagnò il soprannome di “Carnefice” solo perché era un medico che usava molto il bisturi per le amputazioni.

Non esistendo l’anestesia (per la sua invenzione dobbiamo aspettare il XIX secolo), i medici legavano i loro pazienti prima di procedere con l’operazione. C’è arrivata però la storia di Gaio Mario, un generale romano così tosto che fu il primo uomo a farsi operare senza essere legato…Che coraggio!

…Così come oggi, il compito dei medici era salvare vite oppure cercare di allungarle il più possibile! Pensate, bambini, che l’età media della morte nell’antica Roma era 25 anni, principalmente a causa delle guerre, che facevano morire tanti giovani uomini, e del parto per le donne.

Medicina magica!

Da quello che avete letto fin qui avrete immaginato che i rimedi romani per malanni e ferite erano abbastanza legati alla superstizione. Infatti, non a caso, per le malattie più importanti venivano convocati veri e propri maghi: tra i più ricercati c’erano quelli provenienti dall’Egitto, ritenuti tra i più potenti.
Tra i metodi per curare le tue malattie, il tuo mago personale ti poteva consigliare di usare:
• una vespa presa con la mano sinistra e messa sotto al mento
• la testa tagliata di una vipera
• l’occhio di una lucertola avvolto in pelle di capra
• il dente di un cane nero.

In un vecchissimo libro di medicina romana è stato trovato un rimedio per la febbre: bisognava scrivere “abracadabra” su un pezzo di carta, poi arrotolarlo e metterlo al collo come amuleto…Perché, la prossima volta che avete la febbre, non ci provate?!…Poi mi dite se ha funzionato davvero 😉

The end!

Anche se non è esaustivo dell’argomento potete approfondire da soli…Questo articolo serve da spunto!

Mi farebbe piacere sapere che avete gradito questo articolo, scrivetemi la vostra opinione!

Alla prossima…Ciao!

Giovanna

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